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Secondi

Bombette pugliesi

Portate

4

Preparazione

10 minuti

Cottura

15-20 minuti

Difficoltà

facilissima

Ingredienti

  • 6 fette grandi o 12 piccole di capocollo di maiale
    (o coppa senz’osso)

  • 12 fettine di pancetta dolce

  • 120 g di caciocavallo

  • un mazzetto di salvia

  • olio extravergine di oliva

  • sale, pepe

bombette-sul-tagliere

A proposito di questa ricetta

Questi piccoli involtini hanno moltissime varianti sia nella preparazione che nella cottura. In questa bella stagione sono ideali da cuocere sulla griglia del barbecue, ricordatevi però, prima di infilzare le bombette sugli stecchini, di mettere a mollo nell’acqua questi ultimi in modo che non si brucino a contatto con a brace. Una cottura alternativa è in forno a 200° per circa 20 minuti.

Il taglio del capocollo è un po’ misto e questo rende la preparazione molto morbida. Se non amate la carne di maiale, potete optare per quella di vitello: fate attenzione però alla cottura in modo che la carne non risulti troppo asciutta.

Procedimento

Appiattite bene con un batticarne le fettine di capocollo, poi tagliatele a metà (se sono grandi). Adagiate su ognuna una fettina di pancetta e, al centro, un cubetto di caciocavallo.
Arrotolate la carne intorno al ripieno ripiegando i bordi in modo che risulti una forma arrotondata.

Formate così tutte le bombette, poi infilzatele a tre a tre, su lunghi stecchini di legno alternando gli involtini con foglioline di salvia. Spennellateli infine di olio, salateli e pepateli.

Fate scaldare una piastra o ancora meglio il barbecue e fate cuocere le bombette per circa 15-20 minuti a seconda della grandezza degli involtini e del calore della brace.

I CONSIGLI DEL VIGNAIOLO

Nero di Troia

Un Nero di Troia, un vitigno autoctono della Puglia.Riguardo al nome Uva di Troia si sono fatte avanti tre ipotesi, la prima ha uno scenario epico, e vuole l’Uva di Troia originaria proprio della storica città del’Asia minore di Troia descritta da Omero nei suoi racconti. Leggenda vuole che il vitigno sia arrivato lungo le coste pugliesi tramite i colonizzatori greci. Altra ipotesi indica la cittadina albanese Cruja come origine dell’Uva di Troia, più probabile rimane la tesi che indica il vitigno originario della caratteristica città pugliese di Troia.
Dall’Uva di Troia, si ottengono vini di colore rosso rubino intenso con riflessi violacei e di ottima consistenza. L’olfatto è ricco di frutta rossa: more, ciliegie, prugne e fichi fioroni, sentori di spezie, pepe nero e chiodi di garofano. In bocca di buon corpo, abbastanza sapido e fresco. Vino strutturato ed intenso, di buona persistenza.

TAGS:pancettacucina tradizionalepiatto di carnecapocollo di maialecaciocavallopuglia
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