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Secondi

Cinghiale in casseruola al vino rosso

Portate

6

Preparazione

15 minuti + 24 ore di marinatura

Cottura

1 ora

Difficoltà

facile

Ingredienti

  • 1,2 kg di polpa di cinghiale

  • 5 dl di vino rosso

  • 4 bacche di ginepro

  • 4 grani di pepe nero

  • 3 chiodi di garofano

  • 4 foglie di alloro

  • un ciuffetto di salvia

  • un ciuffetto di rosmarino

  • 1 cucchiaino di miele

  • 4 spicchi di aglio (facoltativi)

  • olio extravergine di oliva

  • sale

aglio_BN

A proposito di questa ricetta

La carne di cinghiale ha un sapore un po’ selvatico e la marinatura serve a ingentilirne il gusto. Questo non vuol dire che lo debba coprire del tutto, quindi non esagerate con erbe e spezie.

Se vi piace il classico cinghiale con il pomodoro, fate la marinatura con il vino bianco al posto di quello rosso e senza il miele, poi scolate la carne e cuocetela con la polpa di pomodoro e non la marinata.

Infine se vi avanza un po’ di carne, potete usarla per un pâté con dei crostini, un ragù e anche come ripieno per dei tortelli.

Procedimento

Mettete il cinghiale in una grossa terrina, massaggiate la carne con il miele, poi irroratela con il vino rosso e profumatela con le erbe e le spezie. Lasciate marinare la carne per 24 ore, girandola ogni tanto. Copritela con pellicola e tenetela in frigorifero durante la notte.

Scolate la carne dalla marinata, prelevate tutte le erbe e le spezie e mettetele in una larga casseruola di ghisa con 3 cucchiai di olio. Sbucciate l’aglio, unitelo nella casseruola e fate rosolare il tutto finché si sprigionano tutti gli aromi.

Unite la carne e fatela dorare su tutti i lati a fuoco vivo per circa 10 minuti. Salate, bagnate con metà del liquido della marinata, abbassate la fiamma e fate cuocere il cinghiale semi-coperto per circa 50 minuti.

Aggiungete man mano il liquido della marinata in modo che la carne sia sempre bella umida e rimanga morbida e giratela ogni tanto. A fine cottura togliete la carne dalla casseruola, fate restringere il sugo di cottura e servitela, a piacere, con una morbida polenta o con delle patate arrosto.

I CONSIGLI DEL VIGNAIOLO

Rosso della cantina di Col d’Orcia

Un rosso della cantina di Col d’Orcia, un Sangiovese Grosso vinificato a Montalcino. Il Sangiovese grosso è una delle due famiglie in cui si divide il Sangiovese, l’altra è il Sangiovese piccolo. Una curiosità, il Sangiovese grosso è conosciuto anche con il nome di Brunello usato soprattutto a Montalcino dove si credeva appartenesse ad una varietà autoctona della zona. E’ un vino con un buon tannino ed una buona struttura che bene gli consentono di abbinarsi a piatti molto strutturati e corposi.

TAGS:Toscanacucina tradizionalemielecingialecarne in umido
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